Ma è anche qualcos’altro.
E’ un tentativo, l’ennesimo, di promuovere e praticare la NORMALITA' del FARE TEATRO nella nostra Città, nel nostro Comprensorio, nella nostra Regione.
La normalità di un bambino che, insieme alla sua famiglia, va in un luogo chiamato Teatro (in questo caso un Parco trasformato in un magnifico Teatro all’aperto) per assistere, al buio, in silenzio, ad uno spettacolo fatto da attori, pupazzi e burattini.
La normalità di andare a teatro, come fanno tanti altri bambini in tante altre città d’Italia. In estate ma anche in autunno, in inverno ed in primavera.
Ma è ancora qualcos’altro.
E’ la RESISTENZA nel voler continuare, nonostante tutto, a FARE TEATRO.
Nonostante i tagli del 30 % operati dal Governo Italiano sul F.U.S. (Fondo Unico dello Spettacolo) che mettono a grave rischio la sopravvivenza di tante realtà artistiche italiane nonché i diritti di tanti lavoratori dello spettacolo.
Nonostante l’immobilismo della Regione Siciliana che, sebbene abbia approvato una nuova legge che regola il Teatro in Sicilia, da due anni ha bloccato l’assegnazione dei contributi a tutte quelle realtà locali che spesso danno un contributo importante alla produzione artistica e culturale italiana.
Nonostante l’azzeramento pressoché totale del sostegno offerto dagli Enti Locali (Province e Comuni) che sempre più spesso dimostrano di non essere neanche in grado di elaborare e/o di accogliere nuove formule e modelli di sviluppo dei processi culturali proposti o messi in atto dai membri delle Comunità da loro amministrate.
Per questa Rassegna non abbiamo ricevuto alcun sostegno economico dalla Regione Siciliana, dalla Provincia di Catania o dal Comune di Caltagirone ma ugualmente abbiamo deciso di organizzare questo evento perché riteniamo che una Comunità abbia bisogno anche di questi momenti di aggregazione culturale e sociale.
Non possiamo tuttavia fare a meno di domandarci sino a quando sarà per noi ancora possibile resistere sostituendoci al ruolo e alle responsabilità che competono anche alle Istituzioni - a volte pagandone un prezzo spropositato, come ci è successo con la condanna penale per la vicenda della chiusura del Teatro “Vitaliano Brancati” di Caltagirone.
Serve, lo diciamo ormai da tempo e non solo noi, che si torni a considerare la Cultura e l’Arte una risorsa fondamentale per il futuro del nostro Paese e che si ridefinisca il sistema di regole che, a vari livelli, dovrebbe sostenere i processi di produzione culturale.
Riteniamo infatti che un Paese che non investe più nella Cultura sia destinato inesorabilmente a diventare più povero.
Questo documento è stato reso pubblico Lunedi 22 Giugno in occasione della Conferenza Stampa di presentazione della Rassegna svoltasi presso Villa Patti a Caltagirone.
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